Oltre i codici a barre: sistemi di tracciamento per l’industria

Oltre i codici a barre: sistemi di tracciamento per l'industria

I sistemi di tracciamento per l’industria rappresentano una risorsa importante sul piano della sicurezza dei consumatori, ed è anche per questo motivo che nel corso degli ultimi anni sono stati sviluppati molteplici sistemi che sono andati ad affiancarsi ai codici a barre, come per esempio i QR code. I codici QR non sono altro che codici a barre a due dimensioni: si tratta, in pratica, di codici a matrice che sono costituiti da moduli neri inseriti in uno schema bianco. Il vantaggio offerto da una soluzione di questo tipo va individuato nel fatto che in un crittogramma solo è possibile inserire quasi 4.300 caratteri alfanumerici o addirittura più di 7mila caratteri numerici. QR è la sigla di Quick Response, l’espressione inglese che mette in evidenza uno dei punti di forza di tale codice: la rapidità della risposta, che si traduce in una decodifica veloce dei contenuti.

A livello industriale, la lettura dei codici a barre mette a disposizione delle imprese la possibilità di automatizzare le ispezioni: questo vuol dire poter fare affidamento su controlli caratterizzati da un elevato grado di accuratezza, anche perché i prodotti possono essere tracciati e monitorati lungo tutta la supply chain. I codici a barre, a seconda delle tecnologie che vengono adoperate, si possono basare su QR code o datamatrix, ma esistono anche i codici a barre lineari, che sono quelli più tradizionali: per ognuno di questi sistemi c’è bisogno di lettori ad hoc. Si tratta di apparecchi che favoriscono il riconoscimento ottico dei caratteri e, proprio per questo motivo, facilitano le ispezioni automatizzate. Per mezzo della verifica ottica dei caratteri, gli utenti hanno l’opportunità di disporre in real time dei dati di cui hanno bisogno per la verifica dei processi.

Ma a che cosa servono i sistemi di tracciamento per l’industria correlati ai codici a barre? Si pensi, per esempio, al caso di un’azienda farmaceutica che si occupa della produzione di un ampio assortimento di articoli a uso medicale, alcuni dei quali sono confezionati all’interno di buste sigillate, uno per uno. Ebbene, per poter identificare ciascuno di questi prodotti è necessario che le buste siano contraddistinte da un codice a barre, che ne semplifichi il riconoscimento. In questo modo, prima che i vari prodotti vengano spediti, è sufficiente controllare l’applicazione del codice a barre corretto sulla busta per avere la certezza di non sbagliare.

Un altro esempio pratico può essere utile per mettere in evidenza il valore di tali soluzioni: si immagini di lavorare in un’impresa in cui si ha la necessità di identificare i carichi dei diversi pallet prima che essi possano essere spediti. A tale scopo è possibile usare non un solo genere di codice a barre, ma diverse tipologie. Dopo che i pallet sono stati caricati e che la pellicola termoretrattile li ha avvolti per l’imballaggio, sulla pellicola stessa viene collocata un’etichetta su cui è riportato il codice a barre di riferimento. Si tratta del codice che serve proprio a individuare il carico del pallet: attraverso questo sistema, il programma di gestione del magazzino può ricevere le informazioni di cui ha bisogno e sapere che il pallet è pronto per essere spedito. Gli operatori, di conseguenza, sanno a quale punto del magazzino vanno assegnati i pallet o su quali carrelli essi devono essere collocati. I pallet, insomma, possono essere portati alla banchina di carico, se dovranno essere spediti, o in magazzino, se dovranno essere stoccati.

Per leggere il codice datamatrix sono indispensabili dei dispositivi ad hoc, come quelli prodotti da Sitel MK3: un lettore datamatrix può presentare varie configurazioni, diverse non solo in base alle dimensioni, ma anche per la loro posizione (con lettori fissi, più ingombranti, e lettori portatili, più compatti).